Nonostante la crisi
economica, le cattive abitudini rimangono dure a morire: secondo
quanto emerge dal Rapporto 2014 di Waste Watcher Knowledge for Expo
(l'osservatorio attivato da Last minute market) presentato in questi
giorni a Milano, nel nostro Paese finirebbero nella spazzatura ben
8,1 miliardi di euro di cibo l'anno, equivalenti a circa 6,5 euro
settimanali per ogni famiglia.
Dal sondaggio condotto
emerge, altresì, che il 63% delle persone intervistate si dichiara
più propenso ad un'Italia vigile contro gli sprechi, prima
ancora che equa, solidale, tollerante, sicura, nonché rispettosa
dell'ambiente: l'81% del campione dichiara, al riguardo, di
controllare se il cibo scaduto è ancora commestibile prima di
gettarlo, mentre il 30% ammette di portarsi a casa le pietanze
avanzate al ristorante.
La percezione della
maggioranza degli italiani (60%) è che la piaga dello spreco riguardi maggiormente il cibo, più che l'acqua (37%) o l'energia elettrica (20%): in quest'ottica, viene chiesto alle
istituzioni d'intervenire con una vera e propria campagna di
educazione alimentare nelle scuole, oltre alla divulgazione di
informazioni (considerate utili dal 94%) sul tema dello spreco e sui
danni da questo provocati sull'ambiente.
Inoltre, mentre ben il
90% degli intervistati dichiara di leggere sistematicamente sulle
etichette la data di scadenza dei cibi e l'83% afferma di conoscere
la differenza tra “data di scadenza” (within) e “preferenza di
consumo” (best before), solo poco più della metà del campione ha
dimostrato viceversa di conoscerne realmente il significato.
Tra le innovazioni più
auspicate primeggiano, infine, quelle relative all'introduzione della
tecnologia intelligente per il confezionamento, con packing che
virano colore per dimostrare la freschezza del cibo (76%), ma anche
sistemi di monitoraggio delle temperature del frigorifero (75%),
nonché sistemi per la pianificazione della spesa alimentare (67%).