giovedì 11 luglio 2013

SALUTE | DIETE | NEWS: ECCO LA DIETA A BASE D'INSETTI

Sembra proprio che in un futuro nemmeno troppo lontano saremo costretti o, meglio, sarà preferibile, dire addio agli spaghetti all'amatriciana, alla costoletta alla milanese e pure all'arrosto di vitello.
L'umanità, infatti, si troverà ben presto costretta a risolvere, una volta per tutte e in un modo o nell'altro, il problema dell'inquinamento e della fame nel mondo.
La soluzione ad entrambe i problemi l'avremmo già ora sotto i nostri occhi, anche se ancora stentiamo a riconoscerla.

Secondo uno studio della FAO, realizzato in collaborazione con l'Università di Wageningen, nei Paesi Bassi, ammonterebbero già a più di 1.900 le specie di insetti di cui si cibano gli umani.
La Conferenza Internazionale, che si è tenuta un paio di mesi fa presso la sede della FAO, avente per tema “Le foreste per la sicurezza alimentare e la nutrizione”, ha messo a fuoco il ruolo decisivo dei prodotti agro-forestali nella lotta contro la fame, lanciando al contempo un invito esplicito alla comunità globale ad agire verso una maggiore integrazione di queste risorse, nell'abito delle politiche rivolte alla sicurezza alimentare.

Nella sua definizione di “cibo”, l'Agenzia dell'ONU include anche gli insetti, un alimento non certo fra i più apprezzati nel mondo occidentale, ma incluso dalla notte dei tempi nella dieta alimentare di almeno due miliardi di persone.
Sempre secondo questo nuovo rapporto della FAO, gli “entomi” che si trovano nelle foreste rappresenterebbero una fonte importante di cibo “nutriente”, assai ricco di proteine e facilmente reperibile.

Lo studio mette altresì in luce il fatto -certamente da non sottovalutare- che la raccolta di insetti, al pari del loro allevamento, potrebbe garantire occupazione e reddito, inizialmente a livello famigliare e, in un secondo momento, addirittura a livello commerciale.
La caratteristica principale degli insetti è, infatti, quella di produrre di più con meno.
A tale proposito, si pensi che, in media, gli insetti usano 2 kg. di mangime per produrre un chilo di carne, a differenza dei bovini che, per produrre la medesima quantità, necessitano di ben 8 kg. di foraggio.

Ricchi di aminoacidi e grassi buoni, di calcio, ferro e zinco in quantità addirittura maggiori della carne bovina, questi “animali” producono molte meno emissioni di ammoniaca e metano e possono, inoltre, essere utilizzati per la scomposizione dei rifiuti, nelle fasi del compostaggio, facendo diminuire al tempo stesso i cattivi odori.

Eva Muller, Direttrice della Divisione Politica Economica e dei Prodotti Forestali della FAO, ha dichiarato in proposito “Non stiamo dicendo che da domani tutti debbano mangiare insetti, quello che il rapporto della FAO cerca di dire è che gli insetti sono una delle risorse fornite dalle foreste e non ancora pienamente sfruttate per il loro potenziale di cibo umano e animale”.

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