sabato 10 agosto 2013

Mistero: il bambino indiano che si incendia da solo

La prima volta che Rajeshwari ha assistito, incredula, a quanto successo al suo piccolo Rahul, è stato nove giorni appena dopo il parto.
Il fenomeno si è poi ripetuto per ben altre tre volte, con il bimbo che è stato ricoverato d'urgenza in ospedale dai genitori terrorizzati, dopo aver visto il suo corpicino incendiarsi da solo.

Il medici locali, ma anche esperti del paranormale, stanno cercando, da diversi giorni, una spiegazione a questo strano fenomeno, senza finora aver trovato una qualche spiegazione convincente.

Pur tra lo scetticismo generale, il caso potrebbe essere collegato alla famiglia di quelli della cosiddetta “Combustione umana spontanea” (definita dagli inglesi con la sigla Shc), di cui sarebbero stati segnalati circa 200 presunti casi, nel corso degli ultimi tre secoli, in ogni parte del mondo.

Tra questi, senz'altro uno dei più celebri ha riguardato la contessa cesenate Cornelia Bandi, nonna materna di papa Pio V, che nel marzo del 1731 fu trovata, dalla sua governante, stesa a terra in camera da letto, con le gambe e una parte della testa intatti, mentre il resto del corpo era completamente carbonizzato.

Un Consiglio, formato dai dotti del tempo, sostenne trattarsi sicuramente di un evento di “combustione spontanea”.
Una storia, questa, che impressionò anche il famoso scrittore inglese Charles Dickens, al punto da menzionarla nella prefazione del suo famoso romanzo Bleak House (Casa desolata).

Tornando al piccolo Rahul, dopo il quarto episodio dello stesso genere, i suoi genitori hanno quindi deciso di portare il figlioletto al Kilpauk Medical College (KMC) di Chennai, al fine di sottoporlo a studi più approfonditi che, al momento, non hanno fornito alcuna diagnosi conclusiva.

Il pediatra che ha in cura il bambino che si incendia da solo, ha dichiarato che la ragione potrebbe essere “L'emissione di un qualche gas, altamente combustibile, che fuoriesce dai suoi pori, di cui non si conosce, però, la vera natura”.

Fatto sta che il padre del piccolo Rahul, visibilmente preoccupato, ha dichiarato a The Indian Express che “Come famiglia siamo veramente in ambasce, anche perché gli abitanti del nostro villaggio sono molto spaventati da questo fenomeno, ritenendo che nostro figlio sia sotto il malefico controllo di uno spirito demoniaco, che ha la capacità di innescare in lui il fuoco.

Combustione umana o fenomeno paranormale? In entrambi i casi, non ci resta che augurare un fausto epilogo della vicenda, tale da consentire al bimbetto, nato nel Tamil Nadu (India meridionale), un rapido e indolore ritorno alla vita normale.

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