Solo pensare, soltanto per un
momento, di poter catturare in un'unica fotografia le principali
caratteristiche dell'intera umanità (quasi 7 miliardi di persone),
sarebbe un'autentica follia.
Ma se... attraverso l'impiego dei
dati statistici attuali, provassimo a ridurre l'insieme dei nostri simili ad un villaggio di soli 100 abitanti? Come saremmo? Vediamolo insieme.
Se il mondo fosse un villaggio
di 100 abitanti, innanzitutto 70 di noi sarebbero adulti e 30 bambini, in 32 respirerebbero aria inquinata, mentre 68 quella
pulita.
Ogni anno, per ogni abitante
deceduto, nel villaggio ne nascerebbero 2, pur se soltanto 1 di loro
potrà vantare, in futuro, un grado d'istruzione superiore, mentre 99
non ce l'avranno, visto che soltanto in 7 possediamo un computer, contro 93 che sono senza.
Anche perché 20 di noi abitanti
il villaggio globale consumano l'80% dell'energia a disposizione,
mentre i restanti 80 ne consumano solo il venti per cento.
Infatti, soltanto nelle case di
24 c'è l'elettricità, poiché agli altri 76 la corrente non arriva
per nulla.
Di più: mentre 50 di noi non
hanno una fonte garantita di cibo e, pertanto, soffrono sempre, o per
lunghi periodi, la fame, ce ne sono altri 20 denutriti, di cui uno
sta morendo d'inedia.
Solo per 30 fortunati tra noi le cose, sotto questo aspetto, vanno più che bene: hanno cibo a sufficienza, tanto che la
metà di loro sono, addirittura, in sovrappeso.
L'acqua, invece, è pulita e sicura per 83 di noi, mentre gli
altri 17 rischiano quotidianamente un'infezione da salmonella; qui, il cosiddetto “sesso forte”, non è rappresentato dagli uomini (48), bensì dalle donne che sono in maggioranza (52), con un orientamento sessuale etero, per 90 di noi, mentre i restanti 10 si sono dichiarati omosessuali.
La nazionalità dei villani appare
così rappresentata: 61 asiatici, 13 africani e 13 americani, 12
europei e, infine, 1 abitante proveniente dall'Oceania.
Altro che razzismo: all'interno
della comunità globale soltanto 30 individui hanno il colorito roseo, mentre
gli altri 70 sono di tutti i colori, fuorché bianchi.
Siamo, in maggioranza (33), di
religione cristiana, ma con un alto numero di seguaci di altre fedi,
oppure di atei (24), seguiti da 19 islamici, 15 induisti, 6 buddisti
e 5 spiritualisti.
Le lingue parlate sono, per 17
di noi il cinese, per 9 l'inglese, per 8 l'hindi, per 4 l'arabo, per
6 il russo e, per altri 6, lo spagnolo, mentre i rimanenti 50
individui parlano, ognuno, una lingua diversa da queste.
Ciò detto, è bene sapere che
86 di noi sanno leggere, mentre solo in 14 non sono in grado di
farlo, anzi, 48 di noi non possono parlare o agire secondo coscienza,
perché rischiano molestie, prigione, torture o la morte; se è vero che 80 di noi non hanno paura, in 20 vivono col terrore di morire per bombardamenti, mine, stupri o rapimenti da parte di gruppi terroristici.
Un'ultima cosa: per rendere questo villaggio un posto più equo, ci sarebbe bisogno di un po' di denaro
per tutti: peccato, però, che soltanto 6 di noi ne possiede il 59%,
altri 74 il 39%, mentre gli ultimi 20 ne condividono un misero 2%.
Siete contenti di abitarci? Se sì, in quale di questi abitanti vi riconoscete?