In occasione della Giornata
mondiale contro la pena di morte, i Ministri degli Esteri
di quarantadue Paesi europei hanno voluto lanciare un
appello, senza se e senza ma, per manifestare la loro assoluta contrarietà nei confronti di una pratica che nulla ha a che fare con
l'applicazione della giustizia.
Come sottolineato dai ministri
firmatari, infatti, la pena di morte non solo rappresenta un'offesa
intollerabile alla dignità umana, bensì la sua applicazione implica
parecchie violazioni dei diritti dei condannati e, soprattutto, delle loro
famiglie.
Inoltre, come più volte è stato
dimostrato, l'afflizione della pena capitale non ha mai prodotto
alcun impatto positivo sulla prevenzione dell'attività criminale né,
tantomeno, è mai servita a dare sollievo alle sofferenze delle
vittime e dei loro congiunti.
Come insegna la storia stessa
del vecchio Continente, l'eliminazione di questa pratica
non è avvenuta da un giorno all'altro, essendo stata il prodotto
finale di una presa di coscienza progressiva.
A partire dalla perseveranza
nell'azione legislativa, infatti, il numero delle esecuzioni è
inizialmente sceso, al pari dei reati punibili con la pena di morte,
stabilendo al contempo delle moratorie effettive che hanno portato,
negli anni, alla definitiva abrogazione di questa pena nella quasi
totalità dei Paesi europei.
Grandi passi in tal senso sono
stati compiuti, anche grazie all'impegno profuso dal
Consiglio d'Europa e dalla Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo,
che hanno svolto un ruolo centrale nelle dinamiche abolizioniste
continentali, favorendo altresì l'espansione extraterritoriale di
tale tendenza.
Del resto, come mostrano le
risoluzioni dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, una sempre più
crescente maggioranza di Stati sostiene, oggi, la proclamazione di una
moratoria universale della pena di morte, al punto da farci
immaginare che le prossime generazioni possano vivere in un mondo in
cui la pena capitale sarà soltanto un brutto ricordo.
Ecco, infine, l'elenco dei Paesi
europei che hanno sottoscritto l'appello congiunto contro la pena di
morte:
Albania, Andorra, Austria, Belgio,
Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia,
Macedonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta,
Moldova, Monaco, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno
Unito, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Romania, San Marino,
Serbia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina e
Ungheria.