Si chiama Pellworm, ed è un
isolotto tedesco nel Mare del Nord, popolato da non più di mille
anime, facente parte dell'arcipelago delle Frisone settentrionali.
Ebbene, quest'angolo di terra
(37,44 Km quadrati) spazzato dal vento, nel mezzo dell'oceano,
rappresenta un vero e proprio modello di autogestione energetica,
tanto da essere conosciuto come l'isola delle rinnovabili.
Quest'isola teutonica, distante un'ora
di battello dalla terraferma, produce infatti tre volte l'energia
elettrica necessaria alle esigenze dei suoi abitanti.
“Tutto ebbe inizio negli anni
ottanta, quando le eoliche e i pannelli solari sono stati testati
sull'isola” -ha raccontato alla Afp il borgomastro Juergen
Feddersen- “e così molti agricoltori si sono riconvertiti in
produttori di energia, assicurandosi ottimi profitti”.
Come già avvenuto in altri Comuni
della Germania, anche a Pellworm i residenti amministrano in proprio
questa “transizione energetica”, tanto che le otto pale eoliche,
posizionate ai confini dell'isola per non guastare il paesaggio, sono
di proprietà di 40 famiglie, tutte residenti sull'isola.
Inoltre, come spiega Kai Edlefsen,
vice sindaco, allevatore bio e gestore del parco eolico “Viviamo
circondati dall'acqua e ci siamo accorti che il livello dell'oceano,
a causa dei cambiamenti climatici, ha preso a salire; non possiamo cambiare
il mondo, ma proviamo a dare almeno il nostro contributo”.
Per le
giornate senza sole, oppure senza vento, gli isolani dispongono di
una centrale a biogas, capace di trasformare mais e letame in metano,
e quest'ultimo in elettricità.
Gli ingegnosi
abitanti di Pellworm, però, guardano già più lontano, puntando
all'obiettivo della completa autosufficienza energetica.
A tale
riguardo, pare che E.ON SE, filiale del gigante dell'energia E.ON,
abbia deciso di testare a breve, proprio a Pellworm, diversi sistemi
di stoccaggio dell'elettricità, oltre alle cosiddette reti
intelligenti "smart grids".
Ora, visto che
alla Repubblica Italiana appartengono centinaia di isole, per una
superficie complessiva che supera i 50.000 km quadrati, il Ministro
per l'Ambiente s'è mai preso la briga di calcolare quanta energia
pulita e quanta occupazione si potrebbero ricavare, puntando su progetti come quello di Pellworm, a livello nazionale?